Perchè rigenerare?
Per decenni lo sviluppo urbano si è basato sulla nuova edificazione e sul consumo di suolo.
Oggi, invece, la crescita sostenibile passa dalla rigenerazione dell’esistente: edifici, aree dismesse e infrastrutture che possono essere recuperati, trasformati e riutilizzati.
Il patrimonio edilizio italiano è tra i più estesi e obsoleti d’Europa.
Secondo le più recenti analisi di settore, entro il 2050 saranno oltre 855 km² le aree rigenerabili, capaci di generare 320 milioni di m² di superfici riqualificate e un valore economico complessivo di oltre 660 miliardi di euro.
Rigenerare non è più un’opzione, ma una necessità ambientale, economica e normativa.
L’evoluzione del quadro legislativo ha reso la rigenerazione una priorità regolamentata.
Due provvedimenti in particolare stanno ridefinendo le regole del settore:
- Criteri Ambientali Minimi (CAM) – Rendono obbligatorio il recupero di almeno il 70% in peso dei rifiuti non pericolosi da demolizione, imponendo la demolizione selettiva e l’uso di materiali riciclati.
- Decreto Inerti (D.M. 127/2024) – Definisce i criteri per la “cessazione della qualifica di rifiuto” (End of Waste) dei materiali da costruzione e demolizione, aprendo la strada alla loro reintroduzione nel mercato come risorse.
Queste normative trasformano la rigenerazione in un processo tecnico e documentato, dove tracciabilità, qualità e conformità ambientale diventano requisiti essenziali.
Rigenerare significa creare valore a partire da ciò che già esiste.
Non solo un beneficio ambientale, ma un vantaggio competitivo, economico e sociale.
Riduzione dei rischi
Una Due Diligence avanzata consente di individuare criticità strutturali, ambientali e legali, riducendo l’incertezza negli investimenti.
Valorizzazione del patrimonio immobiliare
Intervenire sull’esistente permette di migliorare la performance energetica e la sicurezza, incrementando il valore dell’immobile.
Recupero e riuso dei materiali
La decostruzione selettiva consente di reinserire fino al 70% dei materiali nel ciclo produttivo, riducendo i costi di smaltimento.
Efficienza economica e sostenibilità ESG
I progetti rigenerati rispettano i criteri ambientali e sociali richiesti dagli standard internazionali di finanza sostenibile, favorendo l’accesso a fondi e incentivi.
La rigenerazione urbana non è solo un’azione tecnica, ma un processo economico e sociale.
Rivitalizza aree dismesse, riduce il consumo di suolo, genera occupazione e migliora la qualità della vita nei centri abitati.
Ogni progetto di rigenerazione genera:
- nuovi spazi produttivi, culturali e abitativi;
- maggiore attrattività urbana e riqualificazione del territorio;
- nuove filiere industriali legate al riciclo e all’economia circolare;
- un impatto positivo misurabile sugli obiettivi ESG.
Rigenerare significa restituire funzionalità, valore e identità ai luoghi, in un’ottica di lungo periodo.
La risposta Nexteco: il metodo NextUrban
Per affrontare la complessità della rigenerazione serve un approccio strutturato.
Il metodo NextUrban, sviluppato da Nexteco, integra analisi, digitalizzazione e gestione ambientale per rendere la rigenerazione scientifica, tracciabile e sostenibile.
NextUrban unisce competenze ingegneristiche, ambientali e gestionali in un unico flusso operativo:
- Due Diligence Preliminare – Analisi legale, tecnica e ambientale per ridurre i rischi.
- Due Diligence Avanzata Integrata – Creazione del Digital Twin e del Material Passport.
- Progetto di Decostruzione Selettiva – Quantificazione e tracciabilità dei materiali recuperabili.
- Supporto Ambientale al Cantiere – Monitoraggio, conformità CAM e performance ESG.
Con NextUrban, ogni fase del progetto diventa misurabile, ogni decisione è supportata da dati, e ogni intervento contribuisce a creare valore circolare.